
Pubblicata da Jean-Marie Poirier in occasione della giornata della poesia, non posso non riportarla anch’io sul mio blog, ormai aggiornato fin troppo raramente:

Appassionata relazione di viaggio di un liutista per diletto
Pubblicata da Jean-Marie Poirier in occasione della giornata della poesia, non posso non riportarla anch’io sul mio blog, ormai aggiornato fin troppo raramente:
Ringrazio il liutaio Alexander Hopkins per aver segnalato sulla sua pagina Facebook le bellissime illustrazioni di questo libro (ignoti l’autore e il titolo, almeno per ora) dedicate allo sviluppo geometrico delle rose degli strumenti musicali.
Dagli intarsi di Fra Damiano da Bergamo presso lo Château de la Bastie d’Urfé, ricostruiti al Metropolitan Museum of Art di New York, proviene l’immagine di questo post.
Un visitatore (Marc Lewon) ha commentato in questo bel post le sue riflessioni sulle corde del liuto rappresentate in questo dettaglio degli intarsi e come il loro curioso aspetto “morbido” coincida con le indicazioni di altri trattati successivi (Hans Gerle, 1546 e Adrian Le Roy, 1574).
di Anonimo.
Particolarmente interessante per il nastro legato ai due bottoni fissati al guscio del liuto: non esistono moltissime testimonianze iconografiche su questo tema, ma pare fosse il modo più diffuso (per lo meno dal XVII secolo) di sostenere il liuto, agganciandolo a un bottone della giacca.
Pubblicato su Facebook da Federica Furlanetto.
Esposto al Musée du Louvre. I curiosi (che leggono il francese) possono trovare QUI un’interessante interpretazione degli otto personaggi raffigurati.
Per chi avesse ceduto alle illusioni: no, il tiorbista NON è Robert de Visée, anche se gli strumenti rappresentati spingerebbero a pensarlo.
Peccato che la riproduzione digitale sia di qualità insufficiente a mostrare chiaramente che le corde dei bassi sono alternativamente rosse (budello appesantito? e perché montarle su uno strumento che è chiaramente già piuttosto lungo?).
Quiz per i liutisti: avete notato la posizione delle dita della mano sinistra? Mi sbaglierò, ma a me fa pensare che lo strumento raffigurato NON sia accordato come una tiorba in la…
E’ la Pasqua del Signore e la pagina di Veterodoxia ha pubblicato una splendida miniatura da un salterio fiammingo della seconda metà del XVI secolo, custodito alla Biblioteca di Philadelphia, a illustrazione del Salmo 80.
Il testo al fondo del fol. 81r recita:
Exultate Deo adiutori nostro. Iubilate Deo Iacob.
Sumite psalmum et date tympanum, psalterium iucundum cum cithara.
Bucinate in neomenia tuba.
Pubblicato su FaceBook dall’ineffabile Veterodoxia è davvero delizioso e deliziosamente libertin.
Un peccato per chi non conosce il francese. Dommage…
Proviene da Gallica – Bibliothéque Nationale de France ed è fascinosamente preciso sull’uso di un nastro per sostenere lo strumento.
Dipinto da Gerrit van Honthorst o Gerardo della Notti ed esposto al Louvre.