La Belle Magnifique (chi era?) di Gallot, una courante da suonare e lasciar risuonare, rispettando minuziosamente le preziose indicazioni del manuscrit Barbe, fino a far emergere la struggente malinconia che si adatta meravigliosamente a un pomeriggio d’autunno.
Confesso: avevo promesso che mi sarei dedicato esclusivamente alla tiorba, ma la tentazione di spendere qualche ora sugli altri liuti è stata troppo violenta e ha vinto. E Gallot è talmente adatto a questi giorni che sarà dura lasciarlo attendere su un ripiano della libreria.